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Kepler-186f: IL CUGINO DELLA TERRA

30 Maggio 2014

Il 17 aprile 2014 la NASA ha annunciato ufficialmente la scoperta di un nuovo pianeta extrasolare. Questo nuovo arrivato è il primo pianeta di dimensioni terrestri situato nella “zona abitabile” di un’altra stella.

Il nome del pianeta ci dice che la sua scoperta è dovuta al telescopio orbitale Kepler, che lavora incessantemente dal 2009. Dotato di un campo di vista di 115° quadrati, resi possibili grazie ad un ottica Schmidt con lo specchio primario da 1,4m di diametro e una lastra correttrice da 95 cm. L’orbita è eliocentrica e il suo lavoro ci ha consentito di rivelare un numero di nuovi pianeti nell’ordine di 2000. L’anno scorso, a causa del blocco di due dei suoi giroscopi, il satellite sembrava spacciato; ma grazie a uno stratagemma che sfrutta il “vento solare”, è stato possibile continuare ad utilizzarlo.

I pianeti vengono individuati da Kepler con il metodo dei transiti, ossia grazie al piccolissimo abbassamento di luce che producono i passaggi dei pianeti sul disco della loro stella.

La sigla indica che la scoperta è avvenuta intorno alla stella che, nel catalogo Kepler, porta il numero 186; infine, la lettera “f” indica che si tratta del quinto pianeta rivenuto intorno a quel sistema stellare.

La stella intorno alla quale Kepler-186f orbita è una “nana rossa” con un diametro e una massa dimezzati rispetto a quelli del Sole. Occorrerà però attendere le misure del satellite GAIA (dove è notevole la partecipazione italiana), lanciato nello scorso dicembre, per avere una determinazione molto più precisa. L’orbita e il tipo di stella permettono di sapere che Kepler-186f riceve solo un terzo dell’energia che la terra riceve dal Sole. La stella Kepler-186 emette un’energia da 25 a 30 volte inferiore a quella del nostro Sole; la temperatura su questo pianeta dipende quindi fortemente dal tipo di atmosfera che lo circonda.

Kepler-186f può essere pensato come un cugino della terra, piuttosto che come un gemello.

Nel sistema di Kepler-186 le dimensioni terrestri dei pianeti sono una caratteristica comune; se di questo pianeta si conosce il diametro non si conoscono però né la massa né la composizione.

Infine, precedenti ricerche, suggeriscono che esso, date le sue dimensioni, sia probabilmente roccioso.

 

Marcolongo Daisy e Cerini Federica, Liceo Scientifico Giulio Natta, Bergamo.  Alternanza scuola-lavoro presso il Parco Astronomico “La Torre del Sole”.