Archivio per giugno 2014

IL CIELO ESTIVO 2014

18 giugno 2014

Elenchiamo di seguito gli oggetti più interessanti da notare durante il periodo estivo (ponendo come data indicativa quella del 20 luglio 2014 alle 23:00).

Carta con le principali costellazioni del 20 Luglio 2014, ore 23.00

Mappa del cielo con le principali costellazioni del 20 Luglio 2014, ore 23.00

COSTELLAZIONI
Individuato il Grande Carro, ben visibile a nord-ovest, è facile risalire, prolungando il lato “anteriore” del carro stesso di cinque volte la sua lunghezza, alla posizione della stella Polare, e quindi all’estremo del Piccolo Carro. Prolungando invece l’arco del manico si giunge ad incontrare una stella molto luminosa, Arturo, che appartiene alla costellazione del Boote; se si prosegue ancora lungo il prolungamento si può anche notare, bassa nel cielo, Spica, appartenente alla costellazione della Vergine e di colore azzurro molto intenso. Individuato Arturo, salendo in modo perpendicolare alla superficie terrestre troviamo  poi anche la costellazione della Corona Boreale, tuttavia poco visibile nel periodo estivo.
Significativo è poi il Triangolo Estivo (che non è una costellazione bensì un asterismo, cioè una “figura guida” del cielo, proprio come il Grande Carro), ma è facilmente individuabile in alto nel cielo (quasi allo zenit) perché delimitato da tre stelle molto luminose: Vega, appartenente alla costellazione della Lira; Deneb, nella costellazione del Cigno; Altair, nell’Aquila. Infine, a nord-est, si possono individuare la costellazione di Cassiopea, dalla tipica forma a W, e quella di Andromeda, molto bassa nel cielo (ben visibile invece nella tarda estate). Tra la Lira e la Corona Boreale è inoltre individuabile la costellazione di Ercole, allo zenit.

Triangolo estivo con Albireo al centro

Triangolo estivo con Albireo al centro

Come ogni costellazione, anche le tre a cui appartengono le stelle del Triangolo Estivo hanno delle storie alle loro spalle.
La leggenda vuole, infatti, che il Cigno altro non sia una delle sembianze di Zeus che di nascosto volava lungo la Via Lattea per raggiungere una delle sue innumerevoli amanti. L’Aquila invece, secondo la mitologia greca e romana, è l’uccello personale di Zeus, che trasporta avanti e indietro la folgore che il dio adirato lanciava contro i nemici. La Lira, poi, era lo strumento suonato da Orfeo, sventurato amante che discese negli Inferi per recuperare la bella Euridice, morta a causa di un morso di serpente. Tuttavia durante la risalita al mondo dei vivi cadde nella tentazione di guardarla e, contravvenendo al patto precedentemente stipulato con Ade, re degli inferi, la perse per sempre.

PIANETI
Durante il periodo estivo saranno ben visibili (nelle prime ore serali perché molto bassi) Marte, il “Pianeta Rosso”, nei pressi della costellazione della Vergine, a sud-ovest, e il “Signore degli Anelli” Saturno, sempre a sud-ovest ma nella Bilancia. Interessante è la congiunzione che si verificherà tra Saturno, Marte e la Luna il 31 agosto 2014 e sarà ben visibile appena dopo il tramonto.

Congiunzione Luna - Saturno - Marte

Congiunzione Luna – Saturno – Marte

STELLE DOPPIE
Interessanti sono anche alcune stelle doppie. Albireo, il becco del Cigno, è particolarmente bello per la sua costituzione di due stelle di colori contrastanti, una arancione, l’altra (più calda) di colore bianco-azzurro.
Pur essendo distanti tra loro 650 miliardi di chilometri (circa 50 volte il Sistema Solare), esse sono un vero e proprio sistema binario di stelle che ruotano attorno ad un comune centro di massa, pur con un periodo orbitale di svariate migliaia di anni. Già solo con pochi ingrandimenti è possibile individuare la struttura doppia della stella (che a occhio nudo appare come unica)
Nell’Orsa Maggiore si può invece notare Mizar, altra interessante stella doppia ben visibile anche ad occhio nudo che, da una più attenta osservazione, si è scoperto essere in realtà un sistema di sei stelle con un centro comune, pur essendo tra loro distanti circa un anno luce.

Fotografia di Albireo. Si notano molto bene i differenti colori delle due stelle

Fotografia di Albireo. Si notano molto bene i differenti colori delle due stelle

GALASSIE
Durante il periodo estivo la nostra galassia, la Via Lattea, è molto visibile. In particolare nei pressi dello Scorpione è individuabile il nucleo galattico, da cui si diparte uno dei bracci che attraversa la costellazione del Cigno. Per questo l’estate non è un periodo propriamente adatto all’osservazione di altre galassie.
Tuttavia tra le galassie più interessanti visibili ad occhio nudo (ovviamente come piccoli puntini luminosi) troviamo alcuni Oggetti Messier tra cui M31, nota anche come Galassia di Andromeda, e appartenente al Gruppo Locale di cui fa parte anche la nostra Via Lattea. Questa è visibile tuttavia solo nell’ultima parte dell’estate, in quanto si trova prendendo come riferimento l’omonima costellazione che sorgendo ad Est solo in tale periodo diverrà protagonista del cielo autunnale. Distante circa 2,5 milioni di anni luce, è la galassia spirale più vicina alla nostra galassia ed è anche il più lontano oggetto visibile senza l’ausilio di strumenti ottici.
M101, anche conosciuta come Galassia Girandola, è invece visibile nella costellazione dell’Orsa Maggiore, in prossimità di Mizar.
Sempre poco sotto all’Orsa Maggiore troviamo anche la coppia di galassie M51, costituita dalla Galassia Vortice, più grande, e da una seconda galassia più piccola parzialmente coperta da uno dei bracci della prima.

Veduta del nucleo galattico della Via Lattea dall’Emisfero Nord

AMMASSI STELLARI
M13
, o Ammasso Globulare di Ercole, è situato, come il nome stesso descrive, nella costellazione di Ercole: è il più luminoso ammasso globulare visibile nel cielo boreale e in esso è ambientata anche una novella del famoso scrittore fantascientifico Isaac Asimov.
All’orizzonte, poco sotto Cassiopea,  si può notare il Doppio Ammasso di Perseo, ben visibile anche ad occhio nudo a fine estate.

Fotografia di M13 Ammasso Globulare di Ercole o NGC 6205 Autori: Marco Schrievers, Riccardo Crescinbeni, Massimiliano Zulian e Giuseppe Spampinato.

Fotografia di M13 Ammasso Globulare di Ercole o NGC 6205
Autori: Marco Schrievers, Riccardo Crescinbeni, Massimiliano Zulian e Giuseppe Spampinato.

NEBULOSE
Tra le più belle nebulose visibili in questo periodo troviamo M16, o Nebulosa Aquila, individuabile dal prolungamento della “coda” dell’omonima costellazione verso sud. Al suo interno possono essere riconosciute alcune famose formazioni come i Pilastri della Creazione, lunghe nubi di gas oscuro.
Se prolunghiamo ancora verso sud possiamo notare anche M8, o Nebulosa Laguna, nei pressi del Sagittario, che è una delle regioni più brillanti del cielo notturno.
Nei pressi della Lira invece possiamo notare una delle più famose nebulose planetarie: M57, o Nebulosa Anello, a circa 2000 anni luce di distanza dalla Terra.
All’interno del Triangolo Estivo è poi individuabile la Nebulosa Manubrio, altra brillante nebulosa planetaria molto simile come struttura ad M57.
Infine, poco sotto Deneb si può osservare NGC 7000, detta anche Nebulosa Nord America per la sua particolare forma che ricorda la costa est del continente nordamericano.

Fotografia di M57 (Nebulosa Anello)

Fotografia di M57 (Nebulosa Anello). Crediti: Osservatorio di Palermo

PERSEIDI
Durante il periodo estivo la Terra, nel suo percorso attorno al Sole, si trova ad attraversare lo sciame meteorico delle Perseidi. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto, con il picco di visibilità approssimativamente concentrato attorno al 12 agosto, quando la media è di circa un centinaio di scie luminose osservabili (in condizioni ottimali) ad occhio nudo ogni ora.

Fotografia di sei Perseidi (esposizione di 2 ore) da Weikersheim, Germania. Autore: Jens Hackmann

Fotografia di sei Perseidi (esposizione di 2 ore) da Weikersheim, Germania.
Autore: Jens Hackmann

De Filippis Matteo e Parabicoli Sara, studenti del Liceo Scientifico “La Traccia” (Calcinate), in alternanza scuola-lavoro presso il Parco Astronomico “La Torre del Sole”.

CHARIKLO: L’IMMENSITA’ DELLA NATURA IN UN “SASSOLINO”

16 giugno 2014
Chariklo con i suoi anelli

Riproduzione artistica dell’asteroide Chariklo con i suoi anelli (immagine: ESO/L. Calçada/M. Kornmesser/Nick Risinger)

Pur non essendo spettacolari come quelli di Saturno, i due anelli densi e sottili che circondano Chariklo, un piccolo corpo planetario identificato nel 1997, rappresentano un’assoluta novità: non era mai stato notato nessun sistema di anelli attorno ad alcun corpo di così piccole dimensioni.

Chariklo è infatti un asteroide di 275 km di diametro appartenente ad una classe di planetoidi ghiacciati, le cui orbite ellittiche sono situate nella regione dei pianeti giganti (ovvero nella fascia compresa tra Giove e Nettuno), e che prende il nome di Centauri. Nome curioso ed interessante questo, perché, proprio come le mitologiche figure che possedevano un corpo metà umano e metà equino,  essi sono una via di mezzo tra asteroidi e comete. L’asteroide ha un’orbita caratterizzata da un’eccentricità del 18% ed un’inclinazione rispetto al piano dell’ellittica di circa 23°.

Pur essendo un corpo noto già da tempo, i suoi anelli sono invece stati scoperti molto recentemente, nel corso di un’occultazione stellare avvenuta il 3 giugno 2013 da parte proprio di questo Centauro. Per quanto questo avvenimento fosse già stato annunciato (allertando tutti gli osservatori sudamericani perché potessero osservarlo), i risultati attesi sono stati superati da un “imprevisto”: l’occultazione principale della stella UCAC4 248-108672 è stata infatti preceduta e seguita da alcuni cali di luminosità della luce da essa proveniente, segno evidente del passaggio di qualcosa di non ben identificato che si è frapposto tra la stella e i telescopi. Una successiva analisi delle immagini da vari punti della Terra ha poi permesso di rilevare e confermare la presenza degli anelli e, di conseguenza, di misurarne i parametri fisici.

I due anelli sono composti da particelle di acqua ghiacciata, hanno uno spessore l’uno di 3 km, l’altro di 7 km e sono separati tra loro da una fascia di circa 9 km. Si è ipotizzato che essi si siano formati in seguito alla collisione di un altro corpo cosmico  con Chariklo.

La scoperta degli anelli ha permesso di comprendere un altro fenomeno legato alle osservazioni di questo asteroide, ovvero la costante decrescita della sua luminosità, che è diminuita fino al 40% rispetto ai valori iniziali, per poi lentamente tornare ad aumentare dai primi mesi del 2008.

Ciò è spiegato, infatti, tenendo conto dello spostamento di Chariklo lungo la sua traiettoria e quindi del diverso orientamento degli anelli, la cui superficie è stata stimata a circa il 15% di quella totale e la cui riflettività è stata calcolata di tre volte superiore a quella dell’asteroide stesso, rispetto alla posizione della Terra, arrivando a mostrare, nel 2008, solo il proprio bordo. In seguito gli anelli sono tornati a mostrare la propria faccia, aumentando quindi la quantità di raggi solari riflessi e di conseguenza la luminosità.

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La curva di luce dell’occultazione sui dati del telescopio Danish all’osservatorio La Silla (Cile). La valle al centro del grafico corrisponde all’oscuramento da parte dell’asteroide, mentre le valli più piccole ai lati, etichettate 2013C1R e 2013C2R, corrispondono a quello dei suoi due anelli (immagine: Braga-Ribas et al., Nature, 2014)

Al di là della mera scoperta che potrebbe ridursi ad una semplice informazione fine a se stessa, ciò che è interessante notare è che ancora sappiamo ben poco di ciò che ci circonda, tanto che addirittura un semplice “sassolino dell’Universo” come Chariklo svela quanto la natura sia immensamente più grande della nostra immaginazione.

De Filippis Matteo e Parabicoli Sara, studenti del Liceo Scientifico “La Traccia” (Calcinate), in alternanza scuola-lavoro presso il Parco Astronomico “La Torre del Sole”.

UN’ ESPERIENZA NEL MONDO DEL LAVORO

4 giugno 2014

Noi siamo Daisy e Federica studentesse dell’ISIS Giulio Natta, frequentiamo la classe terza e quest’anno la nostra scuola ci ha offerto l’opportunità di fare uno stage per illustrarci com’è la vita nel mondo del lavoro; così dal 26 maggio al 4 giugno siamo state accolte all’osservatorio: “Torre del Sole” di Brembate Sopra. Nei giorni trascorsi abbiamo avuto l’occasione di conoscere la grande famiglia composta dai dipendenti dell’osservatorio che ci hanno trasmesso la passione e la voglia di scoprire nuovi mondi. Seguendo le varie scolaresche abbiamo potuto esplorare la realtà in cui viviamo molte volte messa in secondo piano, visitando il laboratorio fisico solare, il planetario e l’osservatorio astronomico abbiamo ottenuto una risposta ad ogni nostra domanda.

La nostra sala preferita? Il planetario! Uno dei primi ad essere stato costruito in Italia, capace di suscitare emozioni solo mostrando la genesi e la distruzione delle stelle, dei pianeti e delle galassie anche tramite simpatici cartoni e coinvolgenti documentari.

Alla sommità della torre, ex acquedotto di Brembate, si erge l’osservatorio astronomico che ospita all’interno della sua cupola un potente telescopio a rifrazione da 300 mm di apertura e 5 m di lunghezza focale, capace di raccogliere quasi 2000 volte più luce rispetto alla pupilla umana. Grazie al quale si può ammirare la superficie della luna, i particolari dei pianeti, le sfumature delle nebulose e i tesori più lucenti della via lattea.

Un’altra sala interessante è il laboratorio elio fisico in cui si possono osservare le immagini, in diretta, catturate dal telescopio. Qui il Sole ci mostra le macchie solari, le regioni facolari, la granulazione fotosferica e le protuberanze eruttive. In questa sala noi abbiamo estrapolato le immagini del Sole dai video fatti in precedenza dagli operatori, le abbiamo migliorate modificandole con dei programmi specifici a computer ottenendo come risultato delle immagini colorate della nostra stella che ci mostrano: le macchie solari, la granulazione e le protuberanze.

È stata un’esperienza davvero interessante che ci ha insegnato qualcosa di nuovo ogni giorno e ci ha dato l’occasione per appassionarci al fantastico mondo dell’astronomia.

 

Marcolongo Daisy e Cerini Federica, Liceo Scientifico Giulio Natta, Bergamo.  Alternanza scuola-lavoro presso il Parco Astronomico “La Torre del Sole”.