« Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani nuovi mondi alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima. »
Questa è la frase con cui, nel 1966, apriva la prima serie di Star Trek prodotta da Gene Roddenberry; la serie tv che ha aperto le porte dell’universo fantascientifico e che ha condizionato e suggestionato migliaia di persone fino ai giorni nostri. Ha anticipato numerose tecnologie che oggi sono diventate una realtà per tutti. Ha ispirato generazioni di astronomi nella loro ricerca, suggerendo tematiche importanti come la possibilità di viaggiare nello spazio. Ha introdotto lo studio degli esopianeti, molto in voga negli ultimi anni, e la ricerca di altra vita nello spazio. I fenomeni fisici di Star Trek, seppur fantastici, vengono spiegati dagli autori in maniera dettagliata e verosimile: questo tipo di fantascienza prende il nome di hard-science fiction, ed è qui che il connubio tra fantascienza e scienza raggiunge il suo apice. In maniera simmetrica, esistono nella scienza vera dei campi di ricerca avanzata dove la scienza sembra mischiarsi con la fantascienza
Dopo la rivoluzione scientifica e ideologica di Copernico, Galileo e Keplero, l’avventura intergalattica di Star Trek ha accelerato il pensiero universale, aprendo le porte ad una nuova cognizione cosmologica.
Dal 1966 dopo un iniziale insuccesso di pubblico e pubblicità, grazie al sostegno dei fans, vengono prodotte sei serie (di cui una cartoni animati) e ben 11 film.
Star Trek rincorre paure e speranze passate e odierne della nostra umanità, ripercorrendo tematiche incredibilmente ancora attuali e moderne, narrando delle vicende degli umani del futuro, appartenenti ad una Federazione Unita dei Pianeti che riunisce sotto un unico governo numerosi popoli di sistemi stellari diversi, e delle loro avventure nell’esplorazione del cosmo, “alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessuno è mai giunto prima”.
L’universo fantascientifico di Star Trek con i suoi personaggi è conosciuto in tutto il mondo e ha dato origine ad un fandom senza precedenti. Tutte le serie televisive sono state doppiate in italiano, come pure i film.
A Star Trek sono stati assegnati vari premi, tra cui 33 Emmy, 5 premi Hugo, vari Saturn Award e un Oscar su 14 candidature ottenute dai film.
La serie televisiva, pur rimanendo una serie d’intrattenimento, ha proposto temi importanti dal punto di vista sociale, etico e politico. Per la prima volta nella storia della televisione un giapponese, una donna di origine africana, diversi americani, uno scozzese, un alieno e un russo, nel momento in cui il mondo era spaccato in due dalla Guerra fredda, si trovavano a lavorare insieme nello stesso equipaggio, ad esplorare l’universo alla ricerca di nuove culture con cui dare vita a reciproci scambi in nome dell’uguaglianza e della pace. Nell’episodio Umiliati per forza maggiore, trasmesso negli Stati Uniti il 22 novembre 1968, si vide il primo bacio interrazziale della storia della televisione, del quale furono protagonisti Uhura, l’ufficiale alle comunicazioni, e il capitano Kirk. Il personaggio di Uhura, prima persona di colore a ricoprire un ruolo di ufficiale comandante e a mostrare l’ombelico in una fiction televisiva, divenne molto caro al pubblico, tanto che Martin Luther King intervenne personalmente affinché l’interprete, l’attrice Nichelle Nichols, non abbandonasse la serie.
Quello di Star Trek, arricchitosi nel corso del tempo, è diventato uno dei più dettagliati e complessi universi immaginari di tutta la fantascienza. È un futuro ottimistico con tratti utopici in cui l’umanità ha raggiunto le stelle, unendosi con altre specie a formare una Federazione dei Pianeti Uniti e risolvendo tutti i maggiori problemi che assillano il pianeta Terra (fame, sovrappopolazione, discriminazioni etniche, divisioni politiche e guerre, fonti energetiche ed equilibrio ambientale). Si suppone che questo sia potuto avvenire grazie anche agli stimoli sociali e culturali derivanti dal contatto con civiltà extraterrestri, più progredite non solo dal punto di vista tecnologico ma, non di rado, anche etico e sociale.
L’immagine che gli spettatori hanno dell’universo di Star Trek è inscindibilmente legata a un avanzato sviluppo tecnologico. Il divario tecnologico è peraltro uno degli aspetti che più spesso emerge negli episodi di Star Trek.
Le tecnologie di Star Trek (o “treknologie“,come sono state definite con un felice neologismo) non smettono di stupire lo spettatore, anche quando, con decenni di distanza dalla prima serie, sono divenute realtà. Star Trek ha anticipato di circa 40 anni molti oggetti tecnologici che solamente in seguito sono diventati di uso quotidiano come i minidischi, i telefoni satellitari o i computer palmari fino ad arrivare ai tablet PC.
La serie ha inoltre introdotto nell’immaginario collettivo numerose altre possibilità futuristiche che sono oggetto di ricerche scientifiche come il teletrasporto quantistico, i viaggi più veloci della luce e nel tempo.
Ciò che rende possibili alla nave stellare Enterprise le sue avventure in sistemi stellari sconosciuti è la propulsione a curvatura (warp drive), la quale – superati i limiti imposti da Einstein nella teoria della relatività – permette di viaggiare ad una velocità superiore a quella della luce.
Una delle tecnologie-simbolo di Star Trek è il teletrasporto, un sistema di trasferimento istantaneo di materia, usato generalmente per trasferire membri dell’equipaggio e/o equipaggiamento dall’apposita sala teletrasporto dell’Enterprise alla superficie di un pianeta e viceversa. Ciò rende superfluo l’atterraggio dell’astronave stessa.
Il ponte ologrammi (introdotto con la Next Generation e da allora presente nelle serie successive) è una sala in cui i membri dell’equipaggio della Enterprise possono entrare in simulazioni di realtà virtuale immersiva. Gli ologrammi sono solidi ed in grado di ingannare i cinque sensi. Il replicatore, introdotto già nella serie classica, è basato sulla stessa tecnologia del teletrasporto e consente la replicazione di qualsiasi oggetto inanimato con incredibile fedeltà, trasformando a livello molecolare la materia grezza inerte, solitamente recuperata dal riciclaggio dei rifiuti, nell’oggetto o sostanza desiderati.
I pannelli dei parametri vitali sui letti dell’infermeria dell’Enterprise, che appaiono sin dalla prima serie, non avevano riscontro nelle attrezzature mediche dell’epoca e sono stati una intuizione degli ideatori del telefilm. Monitor simili sono divenuti di uso comune in ogni reparto di terapia intensiva. Lo stesso può dirsi per i vari dispositivi informatici portatili, cui i moderni smartphone assomigliano molto, per lo meno per le funzioni meno avanzate.
Una delle caratteristiche popolari dell’universo di Star Trek è la presenza di vita e di civiltà su molti pianeti: negli episodi appaiono personaggi appartenenti a molte differenti specie extraterrestri senzienti e, con poche eccezioni, umanoidi. Ogni serie ha tra i suoi protagonisti uno o più alieni fissi nel cast e molti degli episodi sono incentrati tipicamente sul primo contatto con una civiltà sconosciuta.
Le differenti specie o civiltà apparse nelle serie sono oltre 400. Buona parte delle specie aliene appaiono in unico episodio e alcune di esse vengono solamente citate. Sebbene la gran parte delle forme di vita incontrate dai protagonisti siano organiche e basate sul carbonio, non mancano forme di vita basate su biochimiche alternative, inorganiche, forme di vita artificiali, entità non corporee e transdimensionali.
Le principali specie ricorrenti in più serie sono: Andoriani, Bajoriani, Betazoidi, Borg, Cardassiani, El-Auriani, Ferengi, Klingon, Q,Romulani, Vulcaniani. Ognuna delle serie televisive di Star Trek ha presentato numerose nuove specie.
Da tutto questo nasce nel 1995 il libro del fisico statunitense Lawrence m. krauss intitolato LA FISICA DI STAR TREK.
In questo libro di divulgazione scientifica l’autore analizza con dovizia di particolari e spiegazioni tecniche l’ipotetica tecnologia dell’universo fantascientifico delle serie televisive e dei film di Star Trek e, basandosi sulle più moderne teorie nel campo della fisica, cerca di scoprire quali delle tecnologie della Flotta Stellare sarebbero potenzialmente realizzabili o comunque ipotizzabili e quali invece sono solo frutto della fantasia degli sceneggiatori delle serie televisive.
L’autore, utilizzando tutta la documentazione ufficiale disponibile su Star Trek, analizza con dovizia di particolari tutte le tecnologie fondamentali di una nave stellare e ne sviscera il funzionamento con un linguaggio semplice e lineare. Il libro si sofferma anche sugli errori commessi dalla produzione durante la realizzazione dei telefilm e spesso l’autore spiega i principi fisici che permettono o vietano il manifestarsi di un particolare fenomeno. In molti casi i creatori di Star Trek anticiparono principi fisici e tecnologie, coniando anche una terminologia appropriata.
Se questi argomenti vi incuriosiscono e volete approfondirli non potete mancare alla conferenza di
Giovedì 31 Gennaio ore 21 Appuntamento con la scienza alla Torre del Sole di Brembate di Sopra:
LA FISICA DI STAR TREK, conoscere la scienza attraverso la fantascienza.
Spazio: ultima frontiera. Queste parole evocano un universo immaginario tra i più straordinari della cultura americana del XX secolo. Star Trek in quasi mezzo secolo ha fatto sognare milioni di fan e ispirato generazioni di scienziati. Le invenzioni della serie, dalla velocità warp al teletrasporto, sono entrate nell’immaginario popolare. Sarà mai possibile realizzarle? Cercheremo di scoprirlo ripercorrendo in modo divertente la saga per rivivere la visione del futuro donataci dal creatore di Star Trek, Gene Roddenderry.
Relatore: Loris Lazzati – Deep Space LC
Ingresso € 3
Info e prenotazioni: 035 621515 – info@latorredelsole.it
Luogo: Parco Astronomico La Torre del Sole Brembate di Sopra, BG Via Locatelli, 4