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IL GIORNO DEL GIUDIZIO DELL’UNIVERSO

16 febbraio 2013

Tutto ha inizio. Tutto ha fine.

Nonostante l’essere umano si preoccupi principalmente della fine della sua vita, l’interesse per la fine di qualcosa che ha una durata incomprensibilmente maggiore ha da sempre vagato nell’ immaginario filosofico anche delle culture più antiche.

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Oggi la scienza ha dato una voce rigorosa a questa curiosità. Si è già dedotto dall’osservazione empirica che i corpi celesti, seppure sembrino così irraggiungibili e imperscrutabili, non sono destinati a durare in eterno. L’eternità così come il nulla e l’infinito, non esiste in natura.

Varie teorie formulate nel corso del secolo scorso ad opera di geniali intelletti, pur volendo proporre visioni quanto mai realistiche, si rivelano essere simili alle credenze mitologiche più diverse e contrastanti (che vedremo in seguito).

Come, e se possibile quando, finirà la realtà così come la vediamo?

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Modelli dell’universo: aperto, chiuso, piatto

Innanzi tutto bisogna prima fare una premessa parlando della “geometria dello spazio”: da ciò infatti dipende il destino dell’universo. La geometria dello spazio nasce dall’introduzione nella cosmologia dell’idea di curvatura dello spazio, dettata dalla relatività di Einstein. Gravità e tasso di espansione concorreranno a conferire allo spazio una curvatura che potrà essere “negativa”, “positiva” o “nulla”.

Seguendo queste tre curvature l’universo può assumere tre diverse forme, rispettivamente, aperto, chiuso e piatto. Il destino del cosmo è legato a ciò.

MORTE TERMICA: BIG FREEZE

Teorizzando un universo aperto si deve considerare una forza gravitazionale che non riesce a vincere sull’espansione stessa dello spazio-tempo: il cosmo quindi tenderà ad espandersi indefinitamente.

Analogamente, un universo piatto continuerebbe ad espandersi, ma sarebbe frenato dalla forza di gravità fino a farlo stabilizzare dopo un tempo infinito.

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In entrambi i casi varie ipotesi concordano per un destino comune. I pareri scientifici si volgono a favore della cosiddetta ”morte termica”: formulata per la prima volta da William Thomson (detto anche Lord Kelvin), essa propone, partendo dai principi primi della termo-dinamica, che in un sistema chiuso (in questo caso, l’universo) l’energia tende gradualmente a compensarsi finché viene raggiunto uno stato d’equilibrio termodinamico (entropia).

Quindi, consumatesi le fornaci stellari, l’energia residua, dovendosi spalmare su una fetta troppo estesa di universo,diventerà così rarefatta da potersi considerare irrilevante. L’universo sarà un luogo completamente freddo, e le temperature tenderanno ad avvicinarsi sempre più allo zero assoluto, sino ad un punto di stallo di ogni evento fisico, tra 10^100 anni. Periodo comunque estremamente lungo.

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Ciò è spaventosamente simile alle descrizioni del Ragnarok: la mitologia Nordica (ed in particolare quella vichinga) narra di come il cosmo sia destinato a diventare una landa desolata coperta da ghiacci iperborei, e come ogni cosa (Dèi compresi) sia destinata inesorabilmente a perire congelata.

LO STRAPPO UNIVERSALE: BIG RIP

Nel 1998 fu scoperto che l’universo, così come l’osserviamo attualmente, accelera costantemente la sua crescita: un universo aperto, ma il cui tasso di espansione aumenta vertiginosamente. Per questo modello il fisico Robert Caldwell, del Dartmouth College nel New Hampshire ipotizzò una fine divenuta famosa come “Big Rip” o grande strappo: la materia, in un universo in accelerazione, raggiungerebbe velocità spaventose sino a disintegrarsi in radiazioni e particelle subatomiche.

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Disgregazione dell’universo secondo il ”Big Rip”

Degno di nota è il fatto che la fine del mondo in questione si stima aver luogo circa 3,5 × 10^10 anni dopo il Big Bang, circa 21 miliardi dai giorni nostri. Nonostante sembri un tempo lungo, quasi incomprensibile, è comunque, rispetto ai calendari cosmologici su cui si strutturano le altre teorie cosmologiche, paurosamente breve.

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Nel ”Big Rip” echeggia in maniera impressionante la mitologia Hindu: in essa infatti si narra che materia ed energia scompariranno per mano del dio Shiva “il distruttore”, personificazione d’una fine catastrofica che stravolgerebbe le leggi stesse della natura.

PUNTO CRUCIALE: BIG CRUNCH

Ammettendo l’esistenza d’un universo chiuso, l’attrazione gravitazionale che la materia esercita riuscirà ad arrestare il tasso d’espansione, fino ad invertirne la tendenza. Così accadrà che tutta la materia del cosmo, collassando, si ricompatterà in un unico punto, detto “singolarità”: da questo scaturì il Big Bang che originò il nostro universo 13, 7 miliardi d’anni or sono.

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Schema ”Big Crunch”

Ciò è quanto prevede la teoria del Big Crunch. Alcuni fisici teorici nel 2008, quali Abhay Ashtekar, Alejandro Corichi e Parampreet Singh, arrivano a descrivere un universo che potrebbe continuare a rigenerarsi in un ciclo infinito di Big Bang e Big Crunch, dando vita così ad una sorta di “grande rimbalzo”, denominato Big Bounce.

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Schema ciclicità ”Big Bounce”

Non è però cosa nuova parlare di ciclicità dell’universo: questa idea era già presente in molti miti e molte leggende dell’antichità. Gli Aztechi, per esempio, nella grande cerimonia del Nuovo Fuoco che avrà luogo alla fine dei giorni evocano un universo ciclicamente distrutto e rigenerato.

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In Europa e in Asia, i miti si ricollegavano in una stessa rappresentazione dell’evento cosmologico: un animale che si morde la coda.In Cina veniva simbolicamente raffigurato un dragone avvolto su sé stesso, trasposto poi in un serpente nelle civiltà europee. In Egitto l’idea della distruzione e della rigenerazione era rappresentata da un bellissimo uccello, il quale alla sua morte veniva divorato dalle fiamme, rinascendo poi dalle sue stesse ceneri. La Fenice dei Greci.

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La Fenice, simbolo di rinascita in molte mitologie

PROBABILE POSSIBILITÁ?

Tutto quanto abbiamo scritto sopra, per quanto riporti teorie che vogliono spiegare in modo quantomai veritiero la Realtà che abitiamo, non è altro che formato da fantasticherie e mere ipotesi, per ora quasi del tutto prive di qualsiasi fondamento.

Non esiste una versione più accreditata di altre, poiché tali discussioni non possono far altro che vertere sull’immaginario di scienziati e filosofi, né la sperimentazione ha voce in capitolo, se non per ricordare timidamente di attenersi di più alla scienza che alla fantascienza.

Ma perché l’uomo si interessa di quello che accadrà probabilmente allorché la specie umana giacerà estinta sotto le maree del Tempo?

Perché quello che più affascina non è tanto la fine del cosmo, ma il destino della vita che esso contiene, sulla cui importanza il dibattito è sempre aperto e quantomai attuale.

Autori: Nicola Mazzoleni e Gabriele Galizzi 4C Liceo scientifico Turoldo (Zogno, BG)

15 Febbraio 2013: Armageddon?

9 febbraio 2013

Delusi dai Maya riguardo la fine del mondo? Per i catastrofisti amareggiati dalla mancata violenza del termine del ciclo cosmico millenario (annunciato per il 21 dicembre 2012) potrebbe presentarsi un occasione di rivalsa.

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Già il 23 febbraio 2012 venne individuato dall’Osservatorio astronomico di La Sagra (Andalusia) un asteroide delle dimensione di circa 57 metri di diametro e una massa stimata di 130.000 tonnellate. Questo, monitorato costantemente nel corso dell’anno, si è calcolato che nella sua orbita attorno al Sole sfiorerà la Terra avvicinandosi pericolosamente nella serata dell’ormai prossimo 15 febbraio 2013.

 L’asteroide è stato classificato come NEO (Near Earth Object) classe ”Apollo”, ossia categoria nella quale sono raggruppati tutti gli oggetti la cui orbita interseca quella della Terra.

Tuttavia i ricercatori del Near-Earth Object Program Office rassicurano: l’asteroide (denominato 2012 DA14) si manterrà ad una distanza approssimativa di 27.000 km dalla superficie terrestre. Distanza che tutto sommato lo porterà ad una quota inferiore persino a quella delle orbite dei satelliti geostazionari (35.000 km) sopra l’equatore. Un asteroide da record, quindi!

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Nonostante la vicinanza, a occhio nudo non sarà possibile osservarlo: infatti, anche se si avvicinerà notevolmente al Pianeta Azzurro, la sua magnitudine assoluta è stimata essere + 24,4, né la luce del Sole illuminerà a sufficienza l’oggetto a  causa delle ridotte dimensioni dello stesso; infatti l’astro si  manterrà intorno alla modesta magnitudine relativa di +8 .

Sarà comunque una splendida occasione per astrofili e appassionati: anche con telescopi amatoriali o semplici binocoli sarà possibile trovarlo nel cielo notturno e osservarne il passaggio.

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Mappa del passaggio 15 febbraio dall’ Italia

 

L’evento sarà visibile in Italia a partire dalle 20:45, quando il piccolo NEO comparirà nel cielo ad Est, procedendo verso Nord, in direzione della costellazione dell’Ursa Maior.

Le uniche conseguenze di questo incontro ravvicinato le subirà l’asteroide stesso: la sua orbita verrà deviata dalla Terra, che eserciterà un’attrazione gravitazionale non indifferente sul corpo celeste. Subirà perciò un cambiamento di categoria che lo porterà dalla famiglia denominata ”Apollo” a quella degli ”Aten”, comprendente oggetti orbitanti attorno al Sole in un movimento di ampiezza minore del raggio del moto terrestre. 

Ciò farà sì che in futuro il percorso dell’asteroide attorno al Sole lo porterà nuovamente nei pressi del nostro pianeta, ma le probabilità d’impatto resteranno praticamente nulle. Un cambiamento inverso l’avrà l’ormai celebre asteroide Apophis in seguito all’incontro previsto per il 13 aprile 2029: esso infatti cambierà la sua rotta, rischiando, sempre con basse probabilità ma non nulle, di scontrarsi con la Terra il 13 aprile 2036.

Dunque, chi non aspetta altro che l’Armageddon resterà deluso per molti anni ancora.

20 DICEMBRE 2012 SPECIALE MISTERO DALL’OSSERVATORIO TORRE DEL SOLE

15 dicembre 2012

SPECIALE MISTERO IN DIRETTA DALLA TORRE DEL SOLE – ITALIA UNO
La sera del 20 dicembre 2012 dalle 21 alle 24, l’Osservatorio La Torre del Sole, ospita la diretta, su Italia Uno, dello speciale Mistero sulla profezia della fine del mondo.
Eventuale pubblico potrà sostare nel Parco dei Pianeti antistante la Torre del Sole dove sarà posizionato uno maxi schermo e verranno effettuati collegamenti con l’interno e interviste alle persone presenti.
Ci sarà servizio di bevande calde.

CONSULTATE IL CALENDARIO DEGLI EVENTI PER IL PUBBLICO: 

http://www.latorredelsole.it/

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IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DEI NUMERI – cosa accadrà dopo il 21-12-2012?

11 settembre 2012

27 Settembre 2012 ore 21.00 al Parco Astronomico La Torre del Sole di Brembate di sopra, per il ciclo Appuntamento con la scienza – conferenza:

GLI EVENTI E LA NOSTRA STORIA letti con IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DEI NUMERI – cosa accadrà dopo il 21 dicembre 2012?

Relatrice: Prof.ssa Maria Letizia Borgia – ideatrice di Metodic Logic Bargain

Ingresso: € 3

Serata di approfondimento adatta a tutti.

Info: 035 621515 – info@latorredelsole.it

LA NUMEROLOGIA

La numerologia è lo studio della possibile relazione mistica o esoterica tra i numeri e le caratteristiche o le azioni di oggetti fisici ed esseri viventi.

In un quadro più generale, se consideriamo la numerologia come lo studio dei numeri al di là del loro semplice valore, appunto, “numerico”, cioè con l’attribuzione di significati simbolici o metafisici, allora la disciplina è stata nel corso della storia una componente rilevante della cultura, a partire dai pitagorici e da Platone fino a Keplero. La mistica dei numeri (e delle figure geometriche) fu coltivata da molti autori e fra di loro ce ne furono anche alcuni che diedero reali contributi al formarsi della matematica come scienza moderna. Quindi la numerologia fu utile e servì da palestra, in una fase primitiva, per lo sviluppo della matematica, così come si può dire per l’astrologia e l’alchimia rispetto all’astronomia e alla chimica moderne.

Nell’Italia del Rinascimento, in particolare, tutte queste discipline che oggi sono scomparse o relegate a una sottocultura, come alchimia, astrologia, cabala e numerologia, rientravano di diritto nella cultura “alta”. Fu quello il loro ultimo periodo di splendore. Fra le molte opere che vennero scritte, si distingue, nel campo della metafisica dei numeri, un grosso volume (circa 700 pagine nella versione finale) che il bergamasco Pietro Bongo pubblicò in successive edizioni sul finire del Cinquecento con titoli come Mysticae Numerorum Significationis Liber o Numerorum Misterya. Mi è capitato di vedere, sul catalogo di una libreria antiquaria, un esemplare del 1599 in vendita per 4000 euro. Non si può dire che la numerologia sia priva di valore.

La numerologia e la divinazione numerologica erano pratiche popolari fra i primi matematici come Pitagora, ma non sono più considerate parte della matematica. Questo sviluppo è storicamente simile a quello avuto dall’astrologia nei confronti dell’astronomia o dall’alchimia nei confronti della chimica.

NUMEROLOGIA PITAGORICA

Pitagora e altri filosofi del tempo credevano che siccome i concetti matematici erano più “pratici” (più facili da regolare e classificare) rispetto quelli fisici, hanno avuto maggiore attualità. Questa è un’idea in armonia con il pragmatismo filosofico e una scelta per un concetto permanente sopra una fisica variabile. Questi concetti, comunque, sono stati variamente intesi dagli stessi pitagorici. Per alcuni l’universo sembra esser fatto di numeri, per altri i numeri stessi costituiscono l’armonia su cui si fonda il mondo, per altri costituiscono il modello originario del mondo dal quale originano tutte le cose. Altre interpretazioni sono state messe in luce da Aristotele nella sua metafisica. Da ricordare l’importanza che la numerologia ha avuto nella storia dell’estetica musicale, visto che per i pitagorici la natura più profonda dell’armonia e del numero viene rivelata proprio dalla musica.

Sant’Agostino d’Ippona nel 345 – 430 d.C. scrisse ” I numeri sono il linguaggio universale offerto dalle divinità agli umani come riconferma della verità”. Analogamente a Pitagora anche Agostino credeva che tutto avesse una relazione matematica e spettava alla mente ricercare e investigare i segreti di queste relazioni o farsele rivelare da una forza divina.

Nel 325 d.C., dopo il Primo Consiglio di Nicea, le materie e le pratiche al di fuori dalle credenze dello stato della Chiesa vennero classificate come violazioni civili nelle competenze dell’Impero Romano. La Numerologia non trovò quindi il favore delle autorità cristiane dell’epoca. Essa venne così “assegnata” al campo delle credenze non approvate, assieme all’astrologia e altre forme di divinazione e “magia”. A causa di questa “pulizia” religiosa, il significato spirituale assegnato ai precedentemente “Sacri” numeri iniziò a sparire. Ma malgrado la soppressione ci furono comunque molti devoti credenti che mantennero la “conoscenza segreta” al sicuro.

Tra gli studi più importanti sulla numerologia, si segnala quello di Pietro Bongo, nato a Bergamo nella prima metà del XVI secolo e morto il 24 settembre 1601, che appar­teneva alla nobile famiglia bergamasca dei Bonghi, di cui Francois Me­nant (sul nr. 2, maggio 1982, di Archivio Storico Bergamasco (http://www.archiviobergamasco.it/pubblicazioni/rivista/n2.htm) ha ricostruito storia e leggenda, che scrisse “Numerorum Mysteria. Opus maximarum rerum doctrina et copia refertum, in quo mirus in primis, idemque perpetuus Arythmeticae Pythagoricae cum Divinae Paginae numeris consensus”, edito a partire dal 1583, con una ristampa anastatica dell’edizione del 1599 a cura di Ulrich Ernst (Georg Olm Verlag, Hilde­sheim ‑ Zurich ‑ New York, 1983).

Si tratta di un’enciclopedia sui misteri e la simbologia dei nu­meri, a partire dall’uno per arrivare al miliardo, con alcune omissioni, le cui ragioni sono difficili da comprendere.

Su Pietro Bongo si può leggere il saggio di Gianluca Piccinini “L’opera di Pietro Bongo sulla simbologia dei numeri” pubblicato dalla rivista Archivio Storico Bergamasco, nr. 6, anno 1984, pp. 105–111.

Un importante esempio dell’influenza della numerologia nella letteratura inglese è il discorso The Garden of Cyrus di Sir Thomas Browne del 1658. L’autore in questa occasione illustrò il numero 5 e relativo modello Quincunx per l’arte, natura e misticismo. Il Discorso è un esempio dell’influenza del pensiero Pitagorico nella filosofia inglese.

Nel Million Man March nel 1995, Il Ministro Louis Farrakhan fece numerosi riferimenti al numero “19” durante un suo discorso; Alcuni pensano che questi riferimenti avessero una connessione con la Numerologia.

Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l’uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell’universo.

«Catastrofi dal cosmo: le estinzioni di massa e le Apocalissi che uccideranno la Terra»

15 marzo 2012

Giovedì 22 Marzo 2012 ore 21.00 CONFERENZA DEL CICLO APPUNTAMENTO CON LA SCIENZA

Nell’ultimo anno il Sole sta incrementando la sua attività e si prevede che nel 2013 dovrebbe raggiungere il suo picco massimo, con affascinanti manifestazioni energetiche quali grandi macchie solari, imponenti protuberanze di plasma ed esplosioni di vento solare che potrebbero provocare meravigliose aurore polari come accaduto recentemente. 

Tornano di moda le grandi catastrofi cosmiche soprattutto con l’avvicinarsi di fatidiche date impresse nella mente di molti

Nel passato la morte ha colpito più volte la Terra e tornerà ineluttabilmente a farlo in futuro. Dagli asteroidi alle tempeste solari, dalle supernove al titanico scontro tra la Via Lattea e La Galassia di Andromeda fino ai mostruosi «gamma ray bursts», il nostro futuro presenta una lunga serie di appuntamenti con il destino. È possibile evitarli e sopravvivere?

Relatore: Loris Lazzati gruppo Deep Space di Lecco. 


Ingresso 3 euro – serata di approfondimento scientifico adatta a tutti.

Informazioni e prenotazioni 035.621515